Abbazia di Fossanova

1 Via San Tommaso d'Aquino Priverno

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Storia

L'abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba e la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti[cosa è successo nel 1998?]) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi.

Fino al secolo XV l'abbazia beneficiò di un latifondo molto esteso: Tenuta di Fossanova, assegnato all'Abate commendatario nel 1400 e acquistata dal Principe Borghese nel XIX secolo, che ne riscattò anche gli usi civici. Ciò mise fine alle controversie tra i cittadini di Priverno e gli Abati circa la proprietà della tenuta.



La chiesa abbaziale

Vista da est, con il tiburio
La navata centrale
Il presbiterio

L'esterno

La chiesa si presenta di una spettacolare e severa grandiosità; la facciata (che doveva essere preceduta da un portico) è semplice ma maestosa, con portale fortemente strombato. Il portale è poi costituito da un arco a sesto acuto nella cui lunetta è ripreso il motivo del rosone, mentre nella parte inferiore, un mosaico cosmatesco sostituisce un'iscrizione dedicata a Federico Barbarossa.

Al di sopra del portale riccamente decorato, la facciata è adornata da un grande rosone. Originariamente, esso era più piccolo: di questa precedente versione resta una traccia che sembra coronare l'attuale. Ventiquattro colonnine binate, sui cui capitelli si impostano archetti a sesto acuto, funzionano da armatura della vetrata intermessa. L'oculus ottagonale al centro del frontone è un rifacimento di uno originario che doveva essere simile a quello dell'abside. La possanza della facciata è accentuata dall'esposizione dei poderosi contrafforti.

L'interno

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La struttura della chiesa, costruita interamente in travertino, è basilicale. Ha pianta cruciforme; il braccio longitudinale, che si sviluppa secondo un asse mediano ed è diviso in tre navate, è attraversato perpendicolarmente dal transetto. La lunghezza della navata centrale è scandita nella prima parte da sette campate rettangolari, termina nel presbiterio e nell'abside che formano un unico corpo rettangolare. Il sistema dei sostegni è formato da massicci pilastri rettangolari. Le arcate che conducono dalla navata mediana a quelle laterali sono rette da semicolonne. Altre semicolonne pensili (cioè poste su una mensola a distanza dal suolo) salgono a portare gli archi trasversi della navata centrale.

Dal centro del transetto si erge il tiburio a pianta ottagonale, elevato di due piani e sormontato dalla lanterna, che sostituiva il campanile. Le campane si suonavano nel sito del coro con funi che pendevano davanti all'altare maggiore. Nei due bracci, invece, sono ricavate quattro cappelline: dalle due alla sinistra dell'altare scende la scala con la quale i monaci dal dormitorio passavano direttamente in chiesa. Una cornice di semplice fattura, tipicamente borgognona, corre lungo i due lati della navata centrale a spezzare il verticalismo dell'ambiente. È all'inizio del XXI secolo che viene ultimato il restauro del pavimento della basilica.