Santi Nereo e Achilleo
28 Viale delle Terme di Caracalla Roma
Santi Nereo e Achilleo è un luogo di culto cattolico di Roma, situato nel rione Celio, a poca distanza dalle Terme di Caracalla.
Costruita nel IV secolo e dedicata ai santi martiri romani Nereo e Achilleo, è attualmente una rettoria appartenente alla parrocchia di Santa Maria in Vallicella, affidata alla Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri, e su di essa insiste l'omonimo titolo cardinalizio, anticamente chiamato titulus Fasciolae.
Storia
Un'iscrizione del 377 presente in San Paolo fuori le mura celebra un certo Cinammio, lector del titulus Fasciolae, il quale era costruito nel punto in cui, secondo la tradizione, San Pietro aveva perso un bendaggio al piede (fasciola) durante la fuga da Roma per evitare il martirio.
Negli atti del sinodo convocato da papa Simmaco nel 499, viene registrato il titulus Fasciolae, servito da cinque presbiteri. Nel 595, invece, viene ricordato il titulus Sanctorum Nerei et Achillei al posto del Fasciolae: la dedica ai due santi deve essere quindi avvenuta nel corso del VI secolo.
Nell'814 papa Leone III ricostruì la chiesa nei pressi del vecchio titulus per ospitare le reliquie dei due martiri traslate dalle catacombe di Domitilla. Nel corso dei secoli la chiesa subì la decadenza, tanto che nel catalogo di Torino del 1320 viene registrata come un titolo presbiteriale senza sacerdoti assegnati. In occasione del giubileo del 1475, nell'àmbito del programma di edificazione portato avanti da papa Sisto IV, la chiesa venne ricostruita una prima volta, mentre risale al giubileo del 1600 l'ultima delle grandi ristrutturazioni, finanziata dal cardinale Cesare Baronio, durante la quale, per volere del committente stesso, furono realizzati gli arredi del presbiterio (altare, plutei, amboni, cattedra) riutilizzando ciò che restava degli antichi arredi paleocristiani. Durante questo restauro, inoltre, furono realizzati gli affreschi che tuttora adornano l'interno della chiesa e gli altari laterali. Nel XIX secolo, invece, fu restaurato l'antico mosaico dell'arco absidale, risalente al IX secolo.